Dischi per l’ estate

Tunng: Comment of the inner chorus

Sufjan Stevens: The Avalanche

Billie the Vision and the Dancers: The world according to Pablo

Mission of Burma: The Obliterati

The Delgados: the complete BBC Peel session

Spiritual Fronts: Armageddon gigolò

Jaga Jazzist: What we must

Muse: Black holes and revelations

Lou Rhodes: Beloved one

Ventottesimo consiglio

Fate sempre il primo passo… e calpestatevi…

War Cup 2006

Fase eliminatoria, girone Medio- Orientale

Israele-Libano 52-10(12)*

(due ulteriori vittime non ufficialmente accreditate)

Wimbledon/6

Per la prima volta, in tutta la storia del torneo di Wimbledon, la finale è stata giocata da tre giocatori. Il primo giocatore del mondo Roger Federer, il secondo giocatore del mondo Roger Federer e il terzo giocatore del mondo, alla sua prima finale sui prati, Rafael Nadal. Tutti quelli che hanno assistito alla finale crederanno che io sia impazzito, ma è andata proprio così. Nel primo set, quello che da ora chiamerò Rogerone, ha dominato Rafael dall’alto di un talento che ha, nella storia del tennis, pochi rivali. Servizio perfetto, diritto da manuale, spinto da un movimento degno di un primo ballerino del Bolshoi, rovescio classicamente ad una mano, variato in tutte le rotazione possibili. Voleè che sembrano benedizioni impartite per non procurare ulteriori sofferenze all’avversario. Insomma, 6-0 per Rogerone. Il povero Nadal sbuffa e impreca, ciondolando la testa imboccolata dai capelli sudati. Secondo set: si materializza, Rogerino. Nadal ottiene subito il break, comincia a picchiare in modo incredibile il rovescio a due mani, con cui sull’ erba riesce a essere più aggressivo che con il micidiale diritto degno di un pelotaro basco. Rogerino è quello che ha perso le ultime tre volte di seguito sulla terra rossa. Montecarlo, Roma e Parigi. Tutte finali a favore di Nadal.  Resta comunque il secondo giocatore del mondo, ma è passivo, monocorde, senza un barlume di tattica, tanto che si ostina a giocare il rovescio in cross, dimenticando che l’ infante è un mancino. Tanto mancino che inizia a usare il servizio in slice esterno, per aprirsi il campo e infilarci il terribile diritto arrotato, portando a casa punti importantissimi. Arrancando e remando come se fosse lui il pelotaro, Rogerino riesce a riapparigliare la faccenda sul cinque pari, brekkando Nadal che era a due punti dal set. Degna conclusione al tie-break, dove Nadal spreca qualche occasione di troppo, dovuta alla sua poca conoscenza dell’ erba e perde il set. Sembra fatta per i due Roger, ma questo ragazzo dal grandissimo avvenire è il più grande animale da tennis dai tempi di Borg e non molla. Nadal lotta  e domina i suoi game di servizio, grazie anche all’ incredibile e disarmante sciatteria tattica di Rogerino, che dal fondo e soltanto dal fondo spera di battere uno che in quella parte di campo non perde mai. Solo San Servizio salva Rogerino da una punizione severa, issandolo ad un altro tie-break che perde comunque, e nettamente. Due set a uno per i Federer, con Nadal che sembra uno squalo in caccia della preda ferita. Tanta deve essere la paura di ritrovarsi al quinto set con l’ animale alle costole che tutto ad un tratto ricompare Rogerone. Splendente come il sole, raro, che ogni tanto dirada le nubi di Londra, serve pesante, varia il rovescio (finalmente!!) scende a rete e gioca come sa. Doppio break e in venti minuti è 5-1. Breve pausa per rendersi conto che sta per diventare il terzo giocatore della storia a vincere quattro  Wimbledon di fila, un cambio di campo e 6-3 finale. Game, set and match Mr Federer. Dopo Borg e Sampras, i migliori "seriali" della storia di Wimbledon, lo svizzero dalla lacrima facile si aggiudica il quarto Wimbledon e l’ ottavo grande slam della carriera. Sono sicuro che non sarà l’ ultimo, Rogerino e Nadal permettendo.

Wimbledon/5

Dopo 81 anni e dopo la divina Suzanne Lenglen, Amelie Mauresmo ha vinto Wimbledon. Finalmente, verrebbe da scrivere. Eterna vincente mancata, soltanto quest’anno, agli Australian open e grazie al ritiro della Henin si era aggiudicata il primo slam della carriera. Ieri, e questa volta sul campo, ha battuto in tre set la belga, che era diventata nel corso delle due settimane la favorita del torneo. Dopo un primo set dominato dalla Henin e dalla tensione, la francese è entrata in partita giocando in modo molto aggressivo e, grazie agli innumerevoli errori di una Justine sempre più stanca e ad un gioco quasi maschile, da amazzone insomma, con prime di servizio regolarmente sopra i 180 kmh, ha via via dominato il secondo e terzo set regalandoci spettacolari discese a rete e voleè degne delle grandi attaccanti del passato. In tutto il torneo maschile, che trova oggi la sua naturale conclusione con la finale Federer-Nadal, non si erano visti schemi d’attacco limpidi come quelli messi in atto da Amelie in finale. I maschietti ormai giocano anche sull’erba, dal fondo, come hanno dimostrato nelle due semifinali. Correzione: nella semifinale Nadal- Baghdatis, perchè in quella giocata da Federer contro il "vecchio" Biorkman non si è proprio giocato. La semifinale più breve degli ultimi 102 anni, soltanto Riseley e Ritchie nel 1904 erano stati più lesti.

Wimbledon/4

Il campionato del mondo su erba battuta, come ebbe a definirlo Gianni Clerici anni fa, si sta stringendo attorno agli ultimi protagonisti. Negli ottavi la guerra serbo-croata Ancic-Djokovic ha visto Super Mario prevalere. Il croato ha dovuto usare tutte le sue cannonate di servizio fino al quinto set per vincere. Mr. Federer, non dimenticando che Mario è stato l’ ultimo a batterlo sull’ erba di Wimbledon, oggi non ha avuto pietà e con classe cronografica, anche nel punteggio, (periodico 6-4 6-4 6-4), è approdato alle semifinali. Il mio terzo favorito Hewitt non è più tale. Il più forte giocatore di tutti i tempi dell’isola di Cipro, Marcos Baghdatis, già finalista a sorpresa dell’ Australian open, spinto dal suo popolo che organizza maxi schermi nelle piazze, quando gioca gli slam, ha mandato l’australiano a casa, giocando in modo solido, essenziale, granitico. Diritto e servizio su tutti, grande attitudine a giocare i punti importanti e varietà balistiche che il monocorde Hewitt e ieri l’altro lo scozzese speranzoso Murray non hanno saputo contrastare. Il signor Hingins, alias Radek Stepanek, ottimo giocatore di origine ceca, noto per essere l’attuale degustatore delle gioie di Martina, perde l’occasione di issarsi alle semifinali e dà via libera a Jonas Biorkman che con quel nome fà giocare male un pò tutti. Che anche nel tennis esista la legge del Giona? Intanto è nei primi quattro di Wimbledon a trentaquattro anni. Mi viene da scrivere: chiunque, basta che non siano italiani. Infatti nei quarti troviamo anche un finlandese, Jarko Nieminem, il primo e unico giocatore della storia della Finlandia a giocare i quarti in uno slam. Incredibile battaglia conclusa 9-7 al quinto contro "ti spiezzo in due" Tursunov, un russo naturalizzato americano che ha una sola tattica: picchiare sempre più forte. Quando inizierà a sbagliare meno diventerà molto forte. Il  quarto di finale Nieminiem- Nadal è stato posticipato a domani per le interruzioni dovute alla pioggia che hanno rallentato gli altri incontri. L’infante spagnolo difficilmente si lascerà scappare l’ occasione. La nostra ultima rappresentante Flavia Pennetta si era ben difesa contro Maria Sharapova. Le ottime, perdenti difese, sono la nostra specialità di casa. Justine Henin sembra molto in forma; incontrerà in semi, la connazionale Clijsters che batte quasi sempre, ultimamente. Dall’altra parte, il fantasico tennis di Amelie Mauresmo contro i ruggiti della tigre bionda Sharapova.

Wimbledon/3

Con quella faccia a metà tra Kitano e Oldboy, il sud-coreano Hyung Taik Lee, primo giocatore del suo paese, sembra capitato perr caso sui prati di Wimbledon. Un killer dalla faccia inespressiva, travestito da tennista soltanto per uccidere senza dare nell’occhio. In effetti ci è andato molto vicino all’uccidere, tennisticamente parlando, qualcuno. Il mio terzo favorito del torneo, Hewitt, si è trovato sotto di due set a uno col coreano dalla faccia di pietra. Dall’alto di un tennis classico e apparentemente facile, ha dominato per quasi due ore l’ australiano. Braccio velocissimo che mi ha ricordato Leconte, rovescio a una mano supersonico, è stato a pochi punti da estromettere Leyton dal torneo. Tre tie-break e cinque set talmente duri da mettere in forma Hewitt, appena rientrato da un infortunio, tanto che al turno successivo, ha disposto facilmente di un avversario tosto come il nano belga, piè veloce Rochus. Insomma, scampato il killer coreano, una semifinale sembra alla portata del miracolato "aussie".  Se ne va anche tutto, o quasi, il tennis americano: Roddick maltrattato dalla nuova stella scozzese Murray, James Blake ridicolizzato da quel talento inespresso noto col nome di Max Mirnyi, "The Beast" per gli amici. Bielorusso, due metri per novanta chili, tenuti saldamente attaccati al terreno da due Nike misura 54, Max interpreta un tennis d’ altri tempi, tutto votato all’attacco. La linea di fondo campo sembra per lui un’allergia da evitare, tanto è il piacere di gettarsi a rete senza paura. Portarsi dietro quel fisico lo ha limitato a una signora carriera in doppio, ma incontrarlo in giornata, provoca scoramento anche nei più forti. Blake, saldamente nei primi otto del mondo, negli ultimi due set, sfinito dal rincorrere servizi missilistici e voleè imprendibili, ha vinto un solo game. Ultimo americano a sparire dal torneo, Andre Agassi, vincitore nel ’92, e ormai in fase di ritiro. Ha passato le consegne all’infante Nadal, ha salutato, non senza commuoversi, ed è uscito di scena. Resterà nella storia del gioco, come padre di tutti i moderni "attaccanti dal fondo". Delusione Bracciali. L’aretino ha perso da Bjorkman netto, dimenticando che lo svedese, ormai trentatreenne, non è più il numero quattro del mondo come a metà anni ’90, ma soltanto un fortissimo doppista. Il giovane talento Berdych, dalla faccia preraffaelliana, elimina Tommy "il bello" Haas. Un’ ottima partita che il ceco strappa al quinto giocando alcuni diritti degni del suo terribile connazionale Ivan Lendl. Federer per ora passeggia. Donne, donne…! Venus è fuori dal torneo. Alla terza avversaria brutta e grassa, non ha resistito ed a forza di doppi falli si è autoeliminata. Si iscriverà a un torneo per sole strafighe. Justine Henin e Maria Sharapova ringraziano cordialmente e avanzano. Oggi tradizionale pausa domenicale. Fragole e panna per tutti.