Film di Natale
Passi le estati che più contano nella vita in una magnifica fattoria della Provenza, con uno zio che ti adora e ti insegna le cose belle della vita. Giochi a tennis nel campo in terra rossa, impugnando una splendida Dunlop Maxply e nuoti in una piscina tutta per te. Lo zio si fida talmente che ti fa firmare i suoi assegni, cosa che si rivelerà molto utile anni dopo. Sei già un esperto di vini e assaggi la produzione dello zio come se fossi un vecchio vignaiolo. Passano gli anni. Ora sei un broker della city, cinico e ricchissimo, una specie di Gordon Gekko evoluto. Lo zio muore e ti lascia (ma guarda un po’) la fattoria, terre e vigneti compresi. Il vino che viene prodotto sembra uno schifo ma poi scopri che in una piccola vigna produci un vino leggendario. Spunta una figlia dello zio, strafiga (ma ri-guarda un po’), che svolazza seminuda per la fattoria come se fosse sul set di Lolita. Hai un amico avvocato pronto a salvarti il culo e a farti vendere la fattoria per milioni di euro. Non contento, ritrovi un antico amore di quelle estati, notevole esemplare di bellezza provenzale e famosa in paese per essere una irraggiungibile che (ma ri-ri-guarda un po’) te la dà e si innamora al primo appuntamento. Il tuo capo, vista la tua assenza, invece di licenziarti, ti offre di diventare socio della banca d’affari per cui lavori. Tu rifiuti, per amore(???) e ti trasferisci nella fantastica fattoria che ora è tua e della figlia strafiga dello zio, con esemplare provenzale annesso e adorante. Fai vendere il tuo attico a Londra dall’amico avvocato, ricavandone comunque qualche milione. Fine.
Invece di “Un’ottima annata” il film di Ridley Scott si doveva chiamare “Che culo, Max!”