A piedi

Camminare per Firenze di sabato, osservando la gente indignata per il caldo atroce, mi piace. Facce devastate che ti guardano cercando un'occhiata complice che li faccia sentire ancor più indignati ma non soli. Sono gli stessi che a giugno, quando pioveva sempre e faceva freddo come a marzo, imploravano l'arrivo dell'estate. Tutti si indignano per tutto da queste parti, ma nessuno fa niente. Io mi salvo con lo shopping. In questa arte che pochi conoscono e in cui tutti credono di essere maestri, il momento decisivo è l'entrata. Varcata la soglia del negozio si sente una botta allo sterno provocata dal gelo dell'aria condizionata. Quello è un buon negozio. Se poi non arriva subito il commesso a chiederti: "posso aiutarla?" allora è perfetto. Li si deve spendere. Peccato che ormai le vecchie botteghe fiorentine, che fossero di abiti e scarpe fatte con sapienza secolare, di libri con librai gentilissimi e informati o di dischi gestiti da vere bibbie della musica, non esistono più. Ci sono solo negozi di stracci e ciabatte o pessimi ristoranti da turisti per un giorno. Firenze era la città dove avrei voluto abitare. Ora, girovagando per le sue vie deserte e i suoi cartelli "affittasi", vedo solo degrado mischiato a tristezza infinita.

Pianismo dirigente

Pessimo servizio reso alla musica dal pianista, anche di valore, che vuole suonare e dirigere insieme. Il grande direttore non è mai un grande pianista (salvo Leonard Bernstein che nessuno ha mai capito cosa fosse; il tutto dico io). Il grande solista non avrà mai tempo per dirigere davvero nessuno se non se stesso. I grandi pianisti che hanno abbandonato lo strumento per dirigere, ammettono inconsciamente di aver fallito. Anche da direttori non lasceranno il segno. Ma oramai nessuno lo lascia più "quel segno". Leggo spesso recensioni entusiastiche che crollano al primo ascolto. Ultima e colpevole di avermi estorto queste poche righe, la brava pianista canadese Angela Hewitt che insieme all'Orchestra Sinfonica della Rai ha eseguito recentemente alcuni concerti di Bach per violino e orchestra ( trascrizione per pianoforte fatta dallo stesso Bach). Se il pianismo è da considerare uno dei migliori in circolazione, per quanto riguarda la direzione, non ci siamo proprio. Un Bach anonimo che stanca da subito. Dinamismo azzerato sull'altare della noia.

P.S. Quando dirigono violinisti e violoncellisti è anche peggio…