Wimbledon/2

Avvolto in una giacca bianca degna del grande Gatsby, Mr. Federer, dopo un lunedì di pioggia in cui si sono potuti ammirare soltanto filmati delle edizioni precedenti e interviste a campioni incredibilmente invecchiati, si è gia scrollato di dosso i primi due turni. Il defending champion del torneo si è sbarazzato del pericolo Gasquet in tre set, tanto ordinari per lui, quanto splendenti per tutto il resto del popolo tennistico. Più ostico sembrava il secono turno, contro la ex- speranza inglese Tim Henman, capace di issarsi per quattro volte alle semifinali del torneo. Un vero peccato per "Timbledon", come fu soprannominato da un vecchio cronista del court, aver sparato le sue migliori cartucce in piena epoca Sampras. L’ imbarazzo con cui Tim ha dovuto subire un parziale da matricola, 6-0 compreso, da Federer, ci fa pensare che davvero sia giunta l’ ora del suo ritiro dalle scene. Troppo forte l’ attuale padrone del centrale e troppo cambiato anche il torneo stesso. Ormai anche sull’erba si gioca dal fondo, grazie a giardinieri meno avidi e a palle più pesanti. L’erba tagliata più alta restituisce la palla in modo più lineare, pronta per essere violentata da infanti arrotatori stile Nadal. Quindi niente serve & volley ne tantomeno cheap & charge su servizi che sembrano scud. Il torneo maschile dovrà sperare in Nadal che  a fatica si è salvato da due set sotto contro un qualunque americano proveniente da quella grande scuola tennistica che sono le  università americane, e in Hewitt che sembra tornato quello di un tempo: un "c’mon!" ad ogni punto vincente. Roddick è in preda a sindrome da velocità ridotta. La sua palla non "scorre" più e  tutti gli altri hanno preso le misure al suo servizione. Italians: solito mezzo disastro salvo il toscano Bracciali che sull’erba ha sempre giocato bene, non dovendo pensare molto, ma usando il suo notevole talento, che la nostra federazione ha tentato in tutti i modi di distruggere. Non sarebbe impossibile per lui un quarto di finale, cosa che dal 1979 di Panatta, non ci è più capitata. Il torneo femminile, come tutti i tornei femminili che si rispettino non ha offerto che poche cose degne di nota, visto che le partite vere iniziano la seconda settimana. Maria Sharapova, picchia sempre più forte e  passa agevolmente il turno, Mauresmo ed Henin, vincono facile senza sudare. La vera favorita del torneo e detentrice, Venus Williams, è in fantastica forma: tiratissima, perennemente turgida e tesa piu delle corde della sua racchetta. La venere nera si è trovata in primo turno contro tale signorina Mattek che ha avuto l’ ardire di entrare in campo vestita con shorts talmente stretti da pensare che li avesse rubati a qualcuno del torneo juniores, maglietta attillatissima che lasciava intravedere rotoletti molto debordanti e  poco adatti al tennis professionistico, e un incredibile paio di calzettoni bianchi, giuro!, fin quasi sopra  allle ginocchia, che mi hanno ricordato un mio vecchio compagno di doppio dei tempi del collegio. Giocavamo all’aperto, d’inverno, nelle ore di educazione fisica  e lui infilava i jeans dentro questi enormi calzettoni per non sporcarsi di terra rossa. Pur abituata alle stramberie della sua sorellona Serena, Venus si è distratta per un solo game. L’ unico vinto dalla pastora americana…

Wimbledon/1

Finalmente inizia Wimbledon, "the Championships" come lo chiamano gli inglesi… Federer è il favorito, come sempre negli ultimi anni, ma il suo tennis si è recentemente, incredibilmente, involuto, grazie al complesso di inferiorità che nutre nei confronti del "signorino" Nadal… e della terra rossa… spero che l’ erba sappia far riaccendere l’ arte nel suo polso destro. Appaiato il record di Borg con 41 vittorie consecutive sull’ erba, lo svizzero tenta di superarlo e di aprirsi la strada verso il quarto Wimbledon consecutivo, roba da far tremare anche un campione affermato come lui; al tutto aggiungiamo anche il fatto di avere uno dei primi turni più difficili di tutto il tabellone: quel Richard Gasquet, talento mostruoso, che lo ha già battuto l’ anno scorso a Montecarlo e che tutta la Francia aspetta per rinverdire le gesta dei quattro moschettieri. Il ventenne francese ha subito uno stop dovuto ad un infortunio ma appena annusata l’ erbetta inglese è tornato sugli scudi vincendo il torneo di Nottingham… quindi occhio Roger…

Casting

Il vero ricatto sessuale è chiedere e poi rifiutare… rimandare ad altra data… procrastinare l’ atto affinchè la vittima continui  a sperare di diventare tale…

Scala reale

Si prega di non schiamazzare intorno al carcere di Potenza… il quasi re ed ex-cecchino deve riposare…

Variato

Vuoi parlarne?

No… non c’ è niente da dire…

Il medico…?

Lascia stare il medico… non sa un cazzo il medico… mica è una malattia…

È un effetto… solo un effetto dovuto a una causa…

Una causa che tu conosci?

No…

Sicuro?

No… ma conosco la storia… la storia insegna sempre e non divide mai cause da effetti… quindi me le tengo entrambe… e taccio…

Eppure ti aiuterebbe… aprirsi con qualcuno fa sempre bene…

Ho mia madre quando voglio aprirmi… i suoi occhi che rimbalzano nei miei… bastano e avanzano…

Non credi nell’amicizia? Non ci credi più? Ci siamo sempre raccontati tutto…

E’ l’ora di finirla… allora…, comportiamoci come gli amici degli altri… sport, donne, passatempi vari… tutte le volte che racconto qualcosa di mio, mi scappa… svanisce come una corda di violino suonata troppe volte… tutto si sfilaccia, tutto diventa insostituibile… non succederà mai più, ma se dovesse capitarmi di nuovo… non lo racconterò neanche a me stesso… i “se stessi” sono gli amici peggiori…

Ma ne stai parlando vedi? Ti stai contraddicendo… poi, da violinista, posso garantirti che le corde si sostituiscono, conta lo strumento, quello si che è eterno…

Penso solo a voce alta…, faccio finta che tu non ci sia… il legno sembra eterno… ma non lo è…

Ero solo in pena per te… da vecchio compagno di avventure… e che cazzo! Vedere uno che piange tutte le volte che sente la colonna sonora di Amelie non è mica da tutti i giorni…

E’ la mia condanna… una cosa tipo cura Ludovico… a qualcuno tocca Beethoveen a qualcuno Tiersen… mica si può scegliere…

E non vuoi dirmi il perché…

No… ormai ci sono affezionato, come col mio raffreddore da fieno…, stranuti seriali da maggio a luglio…, non cerco neanche più la cura…, anzi la lacrimazione mi aiuta a nascondere le altre lacrime…, sempre la scusa pronta io…, almeno in quello sono un genio, minore, ma genio….

Hai almeno idea di quanto durerà?

Che domande… per sempre…

Tendi sempre a esagerare… impossibile che una sindrome solo psicologica, legata a un qualsiasi ricordo, bello o brutto, possa durare in eterno…

Il dizionario di medicina in due comodi volumi a casa vostra! Cazzo ne sai tu…? Tu suoni, sei molto fortunato… hai dato tutto per la musica…

E mi ha ripagato…

Giusto… si… consola me che l’ascolto e basta…, anche io ho dato tutto…, ma ancora non è tornato indietro niente… tutta qua la differenza… vivo di ricordi e speranze, due binari che corrono paralleli senza mai toccarsi…

Different trains?

Bravo…, parliamo di musica che è meglio… da bravi amici standard…

Stronzo…

Le ultime cose di Reich non sono all’altezza di quel pezzo, secondo me…

I musicisti di oggi invecchiano peggio degli antichi… del resto anche “music for large ensemble” era molto meglio di “Different trains”… magari potessi frignare ascoltando Reich…

Provato?

Certo… uno dei pezzi di musica che amo di più… ma niente lacrimoni…, solo estrema goduria…, allegria, senso di libertà… terapeutico, insomma…

Mi piacerebbe suonarlo… ma… lasciamo stare…. ne abbiamo parlato tante volte…

Niente musica moderna eh? Mozart per parruccone e basta… “ma quanto è bravo maestro!!”

Fanculo, Morelli…

Grazie… Maestrooo!… Eine kleine, prego…!

La odio sai…?

Ma no…! Io scherzo… solo che vorrei sentire anche compositori di cento anni fa… eseguiti intendo…, non solo quelli di trecento anni fa…

A chi lo dici… ma non sviamo…

Tanto non serve parlarne… torniamo all’ inizio della nostra conversazione… come un pezzo di Reich… ma dobbiamo aggiungere qualche “variationen”…

Un esempio…?

Qualcuno di esterno, che si intromette… che parla, ci chiede una informazione, per esempio…su un treno… ecco, si… siamo alla stazione…

E poi?

Gliela diamo… sbagliata… prima variationen…

A volte penso che morirai pazzo…

Moriremo, prego… pazzi e su un campo da tennis…

I manicomi hanno campi da tennis?

Bel titolo…, alla Dick…: Anche i manicomi hanno campi da tennis?

Torniamo alla variationen…

Trenodia variationen…, lo mandiamo su un treno sbagliato…

Gli accidenti che ci manda sono una variazione sulla nostra conversazione…

Seconda variationen?

La musica di sottofondo… non manca mai la colonna sonora no?

Mai…

Alla stazione mettono musica di merda…

Si robaccia… italiana…,

Vado sul peggio… Ligabue…?

La mia prima conver-composizione con Ligabue? Sei rincoglionito?

No… ci sta tutto… viene anche a Firenze tra pochi giorni…

Geniale…

In che senso? Lui?

Ma noo! Terza variationen…

Oddio…

Ci mettiamo alla stazione… e mandiamo a Pisa tutti quelli che arrivano in treno per vedere il concerto… all’ aeroporto…, a Pisa, all’ aeroporto di Pisa… dai pisani all’aeroporto di Pisaaaa!

Una gigantesca variationen per orchestra…

Si… una enorme aulodia…

Tutto torna però… ri-torna… ri-appare lo sconosciuto che abbiamo dirottato sul treno sbagliato…

Quarta variationen….

Naturalmente

Ci aggredisce?

No ci ringrazia… é di origine inglese… inizia a raccontarr che per caso è arrivato a Colle val D’elsa… forse, ci dice, ha capito male le nostre indicazioni…

Ma se lo abbiamo mandato a Siena invece che a Livorno…, ricordi…?

Certo… ma lo straniero si fida di noi… all’apparenza sembriamo normali… e affidabili…

Insomma ci è grato perché ha potuto ammirare dal treno, la splendida campagna senese… dice che ci vuole invitare a cena…

Accettiamo?

Ma si…

Quinta?

Per forza… andiamo a cena nel suo appartamento, in centro…

Mangiamo e beviamo…ci parla del suo lavoro… in Inghilterra…

Quale?

Il musicista…

Noo… dai…!

Si, si…

Mica sarà un collega della London?

Macchè…! Uno della London ci inviterebbe?

No…

Appunto…

Suona musica folk…

Basta! Sei un masochista del cazzo…

Si …dai! Quella dei Fairport convention, dei Pentangle… roba pallosissima degli anni 70…

Ecco perché lo abbiamo “variato”…

Dopo cena si offre di suonare per noi…

Sesta variationen…

Con canone e fuga finale…

Perché…?

Tira fuori uno spartito di antica musica normanna…

E…?

Prende una specie di piccola fisarmonica…, tipo quella di Richard Galliano…

Si chiama bandoneon…

Grazie prof…!

Prego stronzo…!

Ci mettiamo seduti…, attacca…

Guarda che ho già capito…

Inizia piano, lieve… ha del talento, il tipo…

Andrea… perché…?

Riconosco quella musica… mi ricorda qualcosa…

Possibile che debba finire così?

Uno dei temi più struggenti di Yann Tiersen è tratto da un antico pezzo di musica normanna…

E ti pareva…

Un canone alla ottava bassa a quattro pause… piango… e lo prego di non fermarsi…

La fuga la facciamo noi… immagino…

Si, ma non prima di una decina di bis…

Aboliamo le varaitionen…! se devono finire così…

No… preferisco… vedi? Anche divagando alla fine ci ricado… Fuga e da capo…

Giusto… tutto mi ricorda la mia malattia…

Malattia non direi… penso a uno stato della mente, la tua, irrimediabilmente devastata…

Resterò una suite deviata… mai finita…

Tu sai molto di musica… troppo, forse… si, io suono… ma tu hai una sensibilità enorme… quando parli di musica sei al tuo meglio… per il resto non sei granchè…

Concordo, maestro… ho sempre avuto un ottimo orecchio…

Assoluto?

No… scherziamo? Forse tu…

No, neanche io… sempre a spartito, “ingobbito sull’arte”…

Ah… ah… mi viene in mente…

Cosa?

Glenn Gould…

No… ancora…!

Un aneddoto buffo…

Dai…, sentiamo… lo faccio solo per distrarti eh?

Registrazione di un programma televisivo insieme al grande violinista Menuhin… devono incidere la fantasia di Schoenberg op. 47… una roba pazzesca e tu lo sai…

Eccome… pezzo strepitoso e difficile…

Ecco l’immagine…:

Menuhin, il grande solista acclamato dalle folle di tutto il mondo che suono incurvato sullo spartito, “attaccato” come uno studente alle prime armi… e…

E…?

E Glenn che se la suona tutto sorridente, senza spartito, col ciuffo per aria… come se fosse ad un piano bar… esecuzione impeccabile, tra l’altro… aveva dato un’ occhiatuccia allo spartito, quanto bastava per impararla a memoria…

Orecchio assoluto…?

Puoi dirlo forte… fortissimooo…!

Insomma non se ne esce…

Da che? Dalla musica o dalla vita?

Sono la stessa cosa, no?

Si.