Roger Rabbit

Roger Federer, salta leggero sopra agli Australian Open. A 24 anni, come Mc Enroe e come Sampras centra il suo settimo Slam. Pete lo scimmione, ne aggiunse altri sette, diventando il primo di sempre. Mac raggiunse a quella età la perfezione degli immortali, mai più ritrovata. Ruggero corre veloce verso la storia.

Ricordare con rabbia

Ieri sono stato trattato come un subumano. Molto meno di un uomo e  poco più di una rana piovuta dal cielo e spalmata sull’asfalto…

ho fatto finta di niente… come un clown che si inchina e ringrazia agli sputi del pubblico…

Osterman Weekend

I cowboy gay di Ang Lee… in your room trattata da Sylvain Chauveau… gli aperitivi con mostra fotografica al seguito… belle le foto, tragici gli aperitivi…

le parole offese, maltrattate e forse ritrovate…

l’ adolescente in nuova edizione, agitato e non mescolato…

Venticinquesimo consiglio

Non rispettate mai le opinioni degli altri…

spesso sono fregature…

Forty-love

Amare è tracciare righe perfette di gesso candido dentro un prato immacolato… (cioccolatino di Wimbledon)

Requiem

Sono sicuro che Mozart vorrebbe fare qualcosa di meglio che svegliare Mr. Sharon dal coma…

Studi Mozartiani

"Le sonate per pianoforte di Mozart, sono troppo facili per i dilettanti…

 e troppo difficili per i musicisti professionisti"… (Wilhelm Kempf)

 

La pratica musicale
Teoria e personaggi

La musica è amore. Nel corso dei secoli, i più grandi compositori hanno usato le loro composizioni per creare spericolate tecniche sessuali. La composizione della musica come esplorazione di corpi. Il sesso come ritmo servile piegato ai capolavori immortali.

Goldberg Fellatio (aria, 30 variazioni, aria da capo, fine)

La signora dovrà essere dotata di ottimi polmoni e di un discreto orecchio musicale. Le 32 variazioni Goldberg diventeranno un’ unica, lunga fellatio. Il signore sarà seduto su una poltrona in pelle, la signora si servirà di un inginocchiatoio di epoca quanto più vicina al Barocco. L’ Aria iniziale verrà sfruttata dalla signora in questione per incamerare quanto più fiato possibile. Ella, per le 30 variazioni totali, non potrà mai staccarsi dal membro del signore. Il ritmo e la cadenza saranno date dalla musica e lei le seguirà. Durante l’ esecuzione, il signore potrà correggere il ritmo della signora soltanto se essa andrà totalmente fuori tempo. Sarebbe imperdonabile che il signore godesse prima della fine o peggio ancora, che la signora ritraesse la testa. E’ permesso alla signora di ingoiare il membro fino alla base in modo che essa possa produrre un’ abbondante salivazione, atta a darle più resistenza e ad agevolarne il compito. Alla fine della variazione n° 30, la signora si staccherà dal membro del signore,(Aria da capo) e lascerà che l’ eiaculazione avvenga. Si consiglia, l’uso della esecuzione di Glenn Gould, del 1955 (38 minuti e 27 secondi). Usare l’ esecuzione del 1981 sempre di Gould, ( 51 minuti e 15 secondi), sarebbe disdicevole e inappropriato.

Squirting Handel ( il punto Georg)

La regina Anna Stuart aveva una grande stima di Handel. Fu lei a volerlo a corte, primo compositore non inglese. Ma non solo per la musica, il caro Georg, era e rimase famoso.
La regina Anna lo apprezzava per le sue rinomate doti di esploratore del sesso femminile. Tra le cortigiane tedesche la voce era molto più che un “si dice”. In Germania, paese sessualmente evoluto, il punto G, da Georg per l’appunto, era ormai di dominio pubblico. Handel aveva una dote rara, riusciva con le lunghe mani da organista e la sua capace lingua a provocare alle signore un’ orgasmo degno dei Reali Fuochi d’ Artificio. Sembra che le sue più famose composizioni, Music for Royal Fireworks e Water Music, siano dedicati, abbastanza esplicitamente per l’epoca, agli orgasmi copiosi e sconquassanti che provocava alla Regina Anna. Egli, premendo sulla parte anteriore della Vagina Reale, con due o più dita e leccando in modo quasi contrappuntistico, il clitoride di Sua Maestà, provocava eiaculazioni femminee abbondantissime, che, si narra , arrivassero fino al baldacchino che copriva il Real Giaciglio. La Regina lo ricompensò con una pensione vitalizia di 200 sterline l’anno, che all’epoca erano qualcosa.

Bukkake Bruckner

Anton Bruckner è stato uno dei più grandi sinfonisti di ogni tempo. Un uomo devotissimo a Dio, a cui dedicava le sue sinfonie più belle. E’ stato un innovatore insieme a Mahler della tecnica orchestrale, usando e sperimentando ensemble sempre più numerosi. Le sue immense trame sinfoniche sfinivano e provavano le orchestre fino all’estremo. Le innumerevoli prove per arrivare alla perfezione “del Buon Dio” come diceva sempre, prostravano gli orchestrali oltre ogni limite. Un giorno, uno dei primi violini, il più fedele, osò protestare per il trattamento troppo duro, e il buon cristiano Brukner tirò fuori dal suo genio la pratica del Bukkake. Soltanto anni dopo, svelò che lo aveva visto in un antico libro venuto dall’ Oriente, custodito gelosamente dal Cappellano di Linz.
In cosa consisteva? Egli per non interrompere mai le prove delle sue mastodontiche orchestre (70-80 elementi!) portava sempre alcune giovani ragazze, scelte tra le coriste, nella sala da concerto. Di solito erano quattro: una per tutto il settore degli archi, una per i fiati, una per l’enorme gruppo delle percussioni e una esclusivamente per l’organista, figura fondamentale per Bruckner. Erano posizionate intorno all’orchestra, in punti strategici, e servivano come sfogo per gli orchestrali. Inginocchiate e vestite con una tunica nera di raso, per non dare troppo nell’ occhio, venivano usate come veri e propri recipienti organici. Esse non potevano toccare i musicisti con niente che non fossero le labbra e la lingua. Ricevevano a rotazione copiosi getti di sperma e abbondanti dosi di urina, che le maestranze riversavano sui loro innocenti visi e nelle loro bocche spalancate come nell’ Inno alla Gioia . Il buon Anton, era soddisfatto; mentre un settore si sfogava sulla giovane corista, lui poteva provare con il resto dell’orchestra senza interruzioni di sorta. Era un’ ottima soluzione. Solo una condizione: nessun gemito era ammesso. Si godeva e si urinava in silenzio, come nella migliore tradizione cattolica, ma poteva avvenire di eiaculare sulla faccia della giovane corista, mentre si sentivano le 53 battute di tremolo che chiudevano il primo tempo della grandiosa terza Sinfonia, dedicata a Wagner.

Large Ensemble ( Quarto Reich)

Una donna distesa sul letto. La porta della camera, aperta. Uomini in fila. Entrano uno alla volta. Il primo inizia a toccarla. Le sfiora delicatamente le mani, il viso, le gambe. Un altro le tocca il seno e si china a leccarle i capezzoli. Un altro ancora le bacia i piedi, le gambe. Un altro inizia a leccarle la vagina. Un altro lo aiuta, allargando il sesso della donna, con le dita. Un altro le infila due dita nel culo. Un altro le passa la lingua nelle orecchie. Un altro la bacia in bocca, profondamente. Un altro la penetra. Un altro, arrampicandosi sui corpi ammassati, si masturba, godendo addosso a tutti. Si ritraggono, uno alla volta. Escono dalla stanza. Restano in fila, fuori. Con la donna rimane il primo uomo, che le sfiora delicatamente le mani, il viso, le gambe. Poi rientra un altro che le tocca il seno e si china a leccarle…

Lo sviluppo timbrico nella tecnica orale

Vi consiglio con tutto il cuore di assistere all’ultimo esperimento sonoro del grande compositore Karl Heinz Stockhausen. Negli ultimi venti anni, egli ha registrato, in giro per il modo, i suoni, i rumori, i gemiti e i sospiri degli amanti di ogni nazionalità.
Oggi tutto questo patrimonio di tecnica vocale è trasmigrato nella gigantesca “Oralgang”, opera per nastro magnetico quadrifonico, registratori multitraccia e percussioni.
Un affresco mondiale sui suoni emessi dall’ essere umano durante l’ amore e l’accoppiamento.
Per registrare questa immensa mole di materiale, il Maestro, ha girato il mondo con apparecchiature sofisticatissime e micronizzate, per non dare nell’occhio. Si possono sentire nell’ opera, le urla di piacere provenienti dai bordelli thailandesi e vietnamiti, di cui il maestro è assiduo frequentatore, i sospiri del manager giapponese, sotto la frusta della sua amante-bambina, gli ululati dei cacciatori mongoli che si accoppiano con le cavalle appena domate, i gorgoglii delle puttane ferraresi mentre dispensano fellatio ai clienti. La parte più bella e toccante dell’opera è senza dubbio il finale.
Un uomo e una donna si sono fatti inserire due microregistratori digitali nella cavita orale. E’ stupefacente ascoltare, con il sottofondo delle percussioni tribali, condotte con piglio teutonico dal Maesto, lo sfregare delle labbra, i colpi di lingua e il batter di denti dei due amanti intenti a baciarsi. Tutti vorremmo essere lì, in quelle bocche avide di passione. Garantisco che tra il pubblico molti occhi erano arrossati.

4′, 33” Beauty for Silence

John Cage, illuminato genio musicale del XX secolo, ci ha lasciato, tra le tante opere importanti, una piccola, capitale, gemma: 4 minuti e 33 secondi, è il pezzo musicale definitivo del Novecento. Silenzio, interrotto solo dai lievi rumori del tecnico che registra. Nel diario postumo di Cage, pubblicato da poco, troviamo la vera natura di questa geniale composizione. Non so se sia giusto inserirlo in questa raccolta. Non ci sono tracce di tecniche sessuali avanzate ma forse molto di più. In fondo, passione, sesso, pornografia, sono soltanto ingredienti di un pasto, ricco e soddisfacente, solo se consumato fino in fondo e in tutte le sue varianti: l’amore.

Quindi, dal diario di John Cage:
4′ e 33” non era stato concepito come un qualcosa da registrare… certo avevo in testa l’idea del silenzio, della casualità, ma non un progetto esatto. Tutto è nato nello studio di registrazione. Io e il tecnico stavamo testando un nuovo tipo di microfono, molto sensibile. Eravamo nel piccolo studio di là dal vetro che divide la sala di registrazione. Il vetro era oscurato per non disturbare i musicisti che di volta in volta si avvicendavano nelle registrazioni. Ad un tratto abbiamo visto entrare una giovane donna, lunghi capelli biondi, occhiali scuri, sciarpa avvolta fino a metà del viso… ci siamo messi a guardarla, in silenzio. A spiarla… Lei si è avvicinata, si è come specchiata nel vetro. Si è tolta gli occhiali e levata la sciarpa. Ha scosso la testa e i suoi capelli hanno iniziato a danzare nell’aria come guidati da una musica assente. Era, a dire il vero, bellissima. E’ stata qualche minuto lì… a guardarsi, sistemandosi i ciuffi biondi… poi è uscita dalla sala. Io e il tecnico ci siamo scambiati un’ occhiata, abbiamo sorriso e siamo tornati alle nostre prove. La registrazione che abbiamo sentito dopo, era piena delle nostre voci e vuota, esattamente per 4 minuti e 33 secondi. Il tempo che la donna era stata al vetro, donandoci il silenzio.