Proponimenti

L’ esperienza non è tale se non è negativa.

Il culto del ricordo.  

Persone come lampade ad arco.

Io e l’Arciduca

Altre variazioni

Buone vacanze a tutti…

Italiano medio

Come al solito, la sera, rientro facendomi una bella dose di code in auto. S.G.C. si chiama. Strada di grande comunicazione. Un’ora per fare quindici chilometri. Mentre in testa mi galoppano immagini meravigliose di muri d’auto in cui io mi schianto senza farmi niente, quasi fossi dentro matrix, nella corsia opposta in cui le auto scorrono velocemente, vedo un tipo col braccio fuori dal finestrino che, passando davanti a noi disperati e fermi, ci saluta col dito medio alzato e ci batte la mai dimenticata e militaresca "stecca"…

ho sorriso per la sua felicità…

Babbo

A pranzo dai miei. Sfoglio il giornale, in attesa del mio sacro tortellino al ragù. In sottofondo la televisione manda un’intervista di un ministro: "… la sinistra al governo… noi faremo… riforme…,"

mio padre ai fornelli, mentre sta girando il sugo: "Occhio Andreino, questi non sono di sinistra, sono solo mancini…"

Wimbledon 2007

Una delle edizioni più piovose del torneo consegna alla storia Roger Federer. Dopo Borg è lui che conquista per la quinta volta consecutiva "I Campionati". Talmente pieno di talento quanto ottuso tatticamente, lo svizzero, quasi non si fa battere dall’ infante arrotatore Nadal che, alla sua seconda finale  a Wimbledon, dimostra le stimmate del campione anche al di fuori della terra rossa. A onor del vero, nei cinque set della finale, si sono visto scambi dal fondo  lunghi e alquanto monotoni. Certo, a velocità supersonica, ma privi di quel sapore che regala di solito il tennis su erba. Gianni Clerici parla a ragion veduta di "campionato su erba battuta". Troppo alta l’erba, troppo sgonfie le palle. Nel futuro non vedo come Nadal non possa vincere questo torneo, almeno una volta. Comunque grande finale tra i primi due giocatori del mondo e spettacolo tra i migliori che lo sport in generale possa offrire. I tifosi, per inciso, applaudono e basta…

La forza del leone

Che le assicurazioni siano le società più potenti del mondo l’ho capito sabato sera in piazza della Signoria: concerto di chiusura del Maggio Musicale, Zubin Metha traballante che dirige l’orchestra del Maggio come una banda di paese. Gente che applaude alla fine di ogni movimento del concerto per pianoforte n. 1 di Tchaikovsky come se fosse a un concerto di Vasco. Sono nel mezzo della piazza, sembro in una trincea della prima guerra mondiale, sento malissimo, tutti sembrano più alti di me, il pianista sembra un dilettante allo sbaraglio. Stufo, cerco di andarmene. Mi sposto sul lato della piazza dove si erge il magnifico palazzo di proprietà delle Generali. Quasi mi appoggio alle sue pareti per dare l’ultimo sguardo. Io e la mia signora sembriamo trasportati in un’altra dimensione. Siamo improvvisamente più alti, vediamo benissimo l’orchestra sotto la loggia. Zubin sembra ringiovanito e l’orchestra sembra un’orchestra vera. La musica, rimbalzando sulle granitiche pareti del palazzo delle Generali, si amplifica, si perfeziona quasi, restituendoci quello che la "piazza" aveva storpiato. Il prossimo anno per la "nona" so dove starò…