Sonata per…?
Ascoltando l’esecuzione della sonata per pianoforte e violoncello n.1 di Brahms, suonata dalla selvaggia Grimaud, sono più volte sobbalzato dalla sedia. Sempre la solita storia: i pezzi che più amo, e di Brahms ce ne sono parecchi, (specie quelli giovanili, forgiati dall’amore senza speranza per Clara Schumann) li ascolto quasi sempre dello stesso interprete. La scarpa per il mio piede, insomma. Basta cercare nuove leve, nuovi virtuosi. Son quasi sempre delusioni. Quasi… Nella fattispecie, la mia scarpa, relativa alla sonata per pianoforte e violoncello, era la leggendaria esecuzione di Rostropovic e Serkin. Due monumenti difficili da abbattere. Anzi, era stato proprio Rostropovic, uno dei primi, a Berlino, quel giorno, a inforcare il violoncello, per suonare davanti al muro appena abbattuto. Storia a parte, la sonata di Brahms, io la ascolto suonata da questi due vecchietti che sghignazzano in copertina. E la identifico, come “La sonata" per violoncello e pianoforte. Certo, si fa presto a sbagliare sentendo suonare quel violoncello. L’attacco del tema del primo movimento, ha un’energia, una passione, una sensualità fuori dal tempo. Il suono di Rostropovic sembra un’orchestra, sanguina, piange, tirando fuori il vero Brahms, violento e passionale. Sommerso da cotante emozioni, Serkin, ( ai tempi dell’incisione, già in età molto avanzata) si limita ad accompagnare, senza mai sovrastare, cosa peraltro quasi impossibile, il canto del violoncello. Per me era perfetto così: il violoncello di Rostropovic, impetuoso come una carica di cavalleria a Waterloo e il pianismo intelligente di Serkin che funge da stratega. Ascoltando il cd della Grimaud, in coppia con il cellista scandinavo di gran talento, Truls Mork, sento la sonata… rovesciata! Il suono del violoncello è molto moderno, asettico e perfetto; poca cantabilità o almeno non quanta l’inarrivabile "Slava", ma il pianoforte…! La Grimaud attacca e picchia diretto al ventre! Grandi fraseggi, supportati da un volume imponente ma sempre controllatissimo, e grande passione. Un pianismo liquido ma possente che da una donna stupisce sempre un po’. Brahms gentile e sottomesso che trattiene il fiato per poi esplodere sotto le mani della pianista francese, che tiene le redini della sonata, dispensando note sempre definite e non impastate da inutili tecnicismi.( quasi quasi mi ricorda Gould…) Comanda decisamente lei. Ancora una volta, Brahms dominato da una donna.