Sabati culturali
Io i cantantucci che scrivono libri li odio. I Ligabue, i Capossela, i Guccini… tutti. Ieri alla Feltrinelli di Firenze, entro e sento una voce pontificare banalità inquietanti. Scendo al piano interrato, sperando di sfuggire. Niente da fare. Tutti devono sentire il gran cantantuccio-professoretto-scribacchino, che ci dà consigli. Mi accatto un Paul Virilio d’annata, respiro una Pleiade nuova di pacca, compro l’ultimo di Anne Tyler per la mia signora. Fuggo verso la cassa: il professoretto è in orgasmo perenne da consigli alle signore mie, presenti in sala: "il libro non morirà mai, care… internet non sostituirà mai la carta… il sacro atto della lettura…" Dalla mia splendida altezza, vedo la faccia triste di Roberto Vecchioni intervistato da un essere dotato di codino-pizzetto-sciarpetta. Mi viene voglia di tirargli tutto il Mereghetti 2006 con cd-rom allegato, che pesa di più…