Studi Mozartiani
"Le sonate per pianoforte di Mozart, sono troppo facili per i dilettanti…
e troppo difficili per i musicisti professionisti"… (Wilhelm Kempf)
Studi Mozartiani
"Le sonate per pianoforte di Mozart, sono troppo facili per i dilettanti…
e troppo difficili per i musicisti professionisti"… (Wilhelm Kempf)
Un controsenso assolutamente “sensato”. Buon anno!
Buon anno anche a teee…!
è un ‘falso’ problema. L’interpretazione di Kempf è pressochè nulla. Brendel, sentito dal vivo, batte la fiacca – è anziano (arrivò con una lunga ‘coda da pinguino’ mentre in molti, davvero, lo aspettavamo con la ‘barba da leone’). Lupu non è il caso, come anche Pollini. (entrambi, ancora, sentiti dal vivo). E, allora, oltre le registrazioni, dimmene uno che si può ascoltare, che t’invito…a Luzern..
emilio/millepiani
p.s. dopo di che mi si ‘devono’ spiegare due cose
1) perchè Gould ha scelto di non eseguire più nessuna cosa in pubblico
2) perchè Thomas Bernhard ha scritto, da ‘formato’ in critica musicale, una dei più grandi testi sulfurei per quanto riguarda l’ascolto della musica classica
Concordo, di Kempf ho sempre preferito gli aneddoti che le incisioni. Consideravo Brendel da primato, ma come al solito, dal vivo, muoiono miti. Sono legato la Mozart di Horowitz, credo più per ragioni affettive… e a Benedetti Michelangeli. Potrei dirti Zimerman, che nei concerti di Brahms mi ha “ucciso” Ashkenazy… veramente fantastico…anche Bharami non sarebbe niente male… ma si è fissato con Bach, povero, e rimbalza continuamente contro il muro Gould.
Il buon Glenn non voleva più far parte dell’ evento concerto. Lo considerava una cosa da virtuosi di bassa lega. Si sentiva ostaggio del pubblico, il quale, secondo lui, “sporcava” le sue esecuzioni. Troppo perfezionista per “sparare” le sue esecuzioni così in una volta sola, in presenza di signore ingioiellate che si chiedevano perchè non le faceva sospirare con Chopin…
Su Bernhard non so se tiriferisci a Soccombente o alle pagine che trovo magnifiche de “il Freddo”. Salvato dalla musica, si definiva, ma chiramente disprezzava tutto il “circo” della musica classica che ha il suo fondamento nel Festival di Salisburgo. A febbraio uscirà un’ interessante saggio “Thomas Bernhard e la musica” a cura di Luigi Reitani.
Andrea
Verrei volentieri, avete un’orchestra strepitosa
Me mi piacciono le Tatu.
Andrea, prego: http://insiemesiamofelici.splinder.com/
Vale anche per “polpette”? 🙂
Emma
No… soltanto per le sonate…;)