Wimbledon/6

Per la prima volta, in tutta la storia del torneo di Wimbledon, la finale è stata giocata da tre giocatori. Il primo giocatore del mondo Roger Federer, il secondo giocatore del mondo Roger Federer e il terzo giocatore del mondo, alla sua prima finale sui prati, Rafael Nadal. Tutti quelli che hanno assistito alla finale crederanno che io sia impazzito, ma è andata proprio così. Nel primo set, quello che da ora chiamerò Rogerone, ha dominato Rafael dall’alto di un talento che ha, nella storia del tennis, pochi rivali. Servizio perfetto, diritto da manuale, spinto da un movimento degno di un primo ballerino del Bolshoi, rovescio classicamente ad una mano, variato in tutte le rotazione possibili. Voleè che sembrano benedizioni impartite per non procurare ulteriori sofferenze all’avversario. Insomma, 6-0 per Rogerone. Il povero Nadal sbuffa e impreca, ciondolando la testa imboccolata dai capelli sudati. Secondo set: si materializza, Rogerino. Nadal ottiene subito il break, comincia a picchiare in modo incredibile il rovescio a due mani, con cui sull’ erba riesce a essere più aggressivo che con il micidiale diritto degno di un pelotaro basco. Rogerino è quello che ha perso le ultime tre volte di seguito sulla terra rossa. Montecarlo, Roma e Parigi. Tutte finali a favore di Nadal.  Resta comunque il secondo giocatore del mondo, ma è passivo, monocorde, senza un barlume di tattica, tanto che si ostina a giocare il rovescio in cross, dimenticando che l’ infante è un mancino. Tanto mancino che inizia a usare il servizio in slice esterno, per aprirsi il campo e infilarci il terribile diritto arrotato, portando a casa punti importantissimi. Arrancando e remando come se fosse lui il pelotaro, Rogerino riesce a riapparigliare la faccenda sul cinque pari, brekkando Nadal che era a due punti dal set. Degna conclusione al tie-break, dove Nadal spreca qualche occasione di troppo, dovuta alla sua poca conoscenza dell’ erba e perde il set. Sembra fatta per i due Roger, ma questo ragazzo dal grandissimo avvenire è il più grande animale da tennis dai tempi di Borg e non molla. Nadal lotta  e domina i suoi game di servizio, grazie anche all’ incredibile e disarmante sciatteria tattica di Rogerino, che dal fondo e soltanto dal fondo spera di battere uno che in quella parte di campo non perde mai. Solo San Servizio salva Rogerino da una punizione severa, issandolo ad un altro tie-break che perde comunque, e nettamente. Due set a uno per i Federer, con Nadal che sembra uno squalo in caccia della preda ferita. Tanta deve essere la paura di ritrovarsi al quinto set con l’ animale alle costole che tutto ad un tratto ricompare Rogerone. Splendente come il sole, raro, che ogni tanto dirada le nubi di Londra, serve pesante, varia il rovescio (finalmente!!) scende a rete e gioca come sa. Doppio break e in venti minuti è 5-1. Breve pausa per rendersi conto che sta per diventare il terzo giocatore della storia a vincere quattro  Wimbledon di fila, un cambio di campo e 6-3 finale. Game, set and match Mr Federer. Dopo Borg e Sampras, i migliori "seriali" della storia di Wimbledon, lo svizzero dalla lacrima facile si aggiudica il quarto Wimbledon e l’ ottavo grande slam della carriera. Sono sicuro che non sarà l’ ultimo, Rogerino e Nadal permettendo.

3 pensieri su “

  1. Sei il Clerici della blogosfera! Anch’io ho visto la finale. Concordo. Federer immenso! Però quest’anno il torneo più bello del mondo (altro che il campionato mondiale di calcio!) dello sport più bello del mondo (altro che il calcio) l’ho seguito poco. Diciamo che ho avuto qualche problema con lo studio… E vai avanti così, mi raccomando!

  2. Ti avverto, ho appena scritto una mail di raccomandazione a Rino Tommasi. Tieniti libero l’estate prossima.

    R4

  3. Grazie Francesco… peccato che non hai seguito molto il torneo… per un bislacco accordo con sky è l’ unico commentato da Tommasi e Clerici… una goduria… concordo sullo sport più bello e aggiungo più difficile…
    R4: Partiamo ora e seguiamo tutta la stagione, torrida, sul cemento fino algli Open Usa… roba da duri…
    and

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