Alla fine il soccombente ha vinto. Nel mini-Wimbledon imbrattato di rosa, Andy Murray ha battuto in tre set un Roger Federer prosciugato dalle oltre quattro ore della semifinale con Del Potro (niente alibi certo, non ci può impiegare tutto quel tempo sull’erba per battere l’argentino). Comunque onore a Andy che potrebbe, sull’onda del trionfo olimpico, partire da favorito nei prossimi US Open: Nadal azzoppato, Nole in cerca di se stesso e Roger appagato dal n 1 ritrovato, potrebbero essere un buon viatico alla prima vittoria in un grande slam. Attenzione all’unico incomodo possibile: quel Delpo che sul cemento americano vorrebbe e può tornare quello del 2009.

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