Fine della tempesta
Negli ultimi mesi ho ascoltato la musica di E.S.T. per giornate intere. Loro e Brahms. Il formidabile trio fondato dal pianista svedese Esbjorn Svensson mi ha colpito per la liricità con cui si è affermato nel panorama della musica improvvisata. Nella loro produzione dal vivo e in studio (13 album, l’ultimo appena finito di incidere) hanno filtrato perfettamente poesia e caos, restituendomi una cosa bella che aveva perso: una tempesta elettrica chiamata jazz. Sabato scorso Esbjorn Svensson è morto a 44 anni, mentre faceva il sub. Me ne dolgo davvero.
che assurda la vita,
e quanto è importante cogliere l’attimo….
un grande pianista che ha costruito la sua ricerca sul rischio dell’improvvisazione,
un musicista che si è immerso nello sconfinato mare della musica poi, in cattiva sorte finisce così…
l’uomo deve fare attenzione a sfidare il destino,
solo la musica può,
e sopravviverà per sempre.
ciao Esb.
a settembre uscirà l’ultimo album…
Gli EST bravissimi.