Sensibilità


Il clown aveva notato la donna molto spesso nei giorni precedenti. Sedeva sempre in prima fila e lo applaudiva con grande entusiasmo a ogni numero. Era molto bella.
Dopo averla vista all’ultimo spettacolo, salutando il pubblico, si era avvicinato porgendole un biglietto, dove la invitava a cena da lui. Aveva accettato con un sorriso.
La sera, suonando alla porta, la donna si era trovata davanti un uomo normale. Aveva chiesto dove fosse il clown. Sono io, aveva risposto l’uomo. Senza abiti di scena, aveva detto. Sono scomodi per cenare. La donna era entrata a malincuore nella casa. Sedettero sul divano, bevendo del vino. Scusami, aveva detto la donna, pensavo mi avessi invitato per uno spettacolo privato. Mi sento a disagio, non vorrei illuderti. Amo la tua arte, aveva detto.
Ho capito, aveva risposto, dammi un minuto. Ti mostrerò un numero che provo da anni e che non ho mai avuto il coraggio di fare davanti a nessuno. Solo un attimo.
La donna era entusiasta. Sono onorata, aveva detto.
Dopo alcuni minuti l’ uomo era rientrato nel soggiorno. Era truccato come se stesse per entrare in scena. Si era inchinato per salutare la signora e aveva posato al centro della stanza, uno sgabello. Aveva in mano una corda con un cappio all’estremo. Era salito sullo sgabello, e, passato la corda intorno al collo e annodatone l’estremo ad un gancio al soffitto, era saltato.
La donna scoppiò in un applauso. Bravo! Bravissimo!
L’uomo, si contorceva. Stava soffocando. Le mani e i piedi si muovevano come pieni di elettricità, la lingua iniziò a uscirgli fuori dalla bocca. La testa, appoggiata su di un lato, poco dopo, rimase immobile. Ultimi spasmi. Uomo morto. Clown morto.
La donna restò in silenzio per alcuni minuti, a osservare la figura che ciondolava dal soffitto. Poi disse: geniale, grandioso! Bravoo! E iniziò di nuovo applaudire. Continuò a farlo fino a che non uscì dall’appartamento del clown
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7 pensieri su “

  1. Gran bel racconto. Mi ricorda la tragica fine di Ian Curtis, anche un lui clown disperato del grande circo mediatico.
    Emma

  2. So solo che a dirigerlo sarà Anton Corbijn, fotografo che ha conosciuto e lavorato con i Joy Division, e che la sceneggiatura è tratta da “Touching From A Distance”, la biografia di Curtis scritta dalla moglie Deborah. Chissà quale attore sceglieranno per la parte di Curtis… speriamo non il solito Colin Farrel…
    Emma

  3. non mi sono mai piaciuti i clown quando ero bambina, mi portavano al circo e mi pretendevano ridente di fronte a tanta tristezza, non capivo perchè pareva fossi l’unica a trovarla così evidente.
    A quanto pare, non sono mai stata l’unica.

    sono d’accordo. gran bel racconto.

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