Variazioni Gould/berg
Certe composizioni andrebbero ritirate. Esattamente come le maglie dei grandi campioni. Nessuno indosserà più il 10 di Maradona o il 23 di Michael Jordan.
Sarò chiaro: è inutile che qualcuno ancora provi a incidere le Variazioni Goldberg. Non serve. Abbiamo avuto la fortuna sfacciata di ascoltarle suonate da Glenn Gould. E ben due volte. La prima incisione del 1955 è devastante. Velocità e virtuosismo sbalorditivi, profondità e passione sublimi. Tutto insomma. Il "non legato" portato all’estasi. La seconda, del 1981, è la "scoperta della lentezza". Il vecchio Glenn che amplia e rallenta il giovane Gould. 38 minuti nel ’55… 51 minuti nell’ 81.
La fortezza Goldberg, matematicamente chiusa in se stessa: Aria-30 variazioni-Aria da capo, non viene scardinata dalla velocità supersonica dell’ incisione del ’55, ma dalla lentezza, dai tempi dilatati dell’ ultima incisione. E dalla voce del padrone, che spunta fuori ogni tanto. In questa incisione non si perde niente. Nessuna, dico nessuna nota, viene "ingoiata" da scale troppo veloci fatte senza la necessaria tecnica. La grandissima mano sinistra di Gould… anche nelle terribili variazioni n. 5-8-14, il basso è limpidissimo. Per non parlare della n. 20, in cui generazioni posteriori si sono annodate le dita senza speranza, per cadere irrimediabilmente, quando il tempo di questa variazione rallentava e gli altri pianisti, gli umani, non riuscivano a fermarsi.
Poi la n. 26, da cui nasce la voglia di scrivere. Stavo ascoltando l’incisione delle Variazioni, del pianista Ramin Bahrami. Una delle stelle del pianismo contemporaneo. Specialista di Bach, leggo su una rivista di cui mi fidavo. Già all’attacco dell’ Aria drizzo le orecchie… e pensare che quella non la sbaglia più quasi nessuno. Intendo come approccio, chiaramente. Ma sento qualche intervallo in più, qualche pausa che abituato a centinaia di ascolti della versione Gould, mi lascia a mezz’ aria, aspettando un suono che non arriva. Il Bahrami pesta come se fosse il tastierista degli Europe! Alcune variazioni le suona con timbri da romantici del tardo ‘800, specialmente quelle lente… Schubert, mica era nato ancora! La mitica 14 la suona con un piglio da ragtime e mi girano le palle parecchio. E la 26… la perde e invano cerca di riacciuffarla. Ero in macchina e mi fermo. Spengo il motore, per ascoltare meglio. Un suono monocorde pervade l’auto. No, non possono essere le stesse Variazioni… Una cascata di note tutte uguali per intensità e timbro. Nei passagi ultraveloci, il ragazzo, spara tutto, impastando le note. Il basso della mano sinistra non si sente. Il grande Paul Wittgenstein, che aveva solo quella, sarebbe inorridito.
Il cd è finito e pur ascoltandolo altre volte, anche a casa con impianti più raffinati, la mia impressione non cambia. Il pur bravo Barhami, non è tagliato per Goldberg… è un virtuoso da Chopin e "signore mie"… e il povero von Keyserlingk, invece di curare l’insonnia, come dice la leggenda, credo avrebbe preferito gettarsi nel fossato del suo castello. Per dormire, finalmente.
Sono basita da tanta competenza, non me l’aspettavo da te 🙂 Scherzo, su.
Professoressa Montanelli la ringrazio…
and
Sei il Mario Luzzato Fegiz della musica classica!
Emma
Macché! Sei il Vincenzo Mollica del Web. A proposito, urge un cambio di template per questo blog.
Ciao ciao,
Gianni.
Se potessi ammazzarne due, sceglierei proprio il Fegiz e il Mollica… mi ispirano istinti alla Bruide…
and
perchè dovrei cambiare? mi si addice il nero…
E le variazioni Mew le conosce qualcuno?
Hai cambiato template? Questo è molto meglio. Più elegante ed equilibrato. E poi il nero va con tutto e snellisce. Adesso manca solo qualche foto delle tue. Così sarà perfetto.
Gianni (lo stilista dei blog).
Gianni: veramente ha fatto tutto splinder… era nero anche prima, credo questo sia solo un aggiornamento… saluti
and
Sì, però prima c’erano delle righine blu e i link avevano colori discutibili… Forse era solo un problema di mia visualizzazione. Comunque adesso è fico.
io sono rimasta al cadenzare di pat metheny…..dovro’ aggiornarmi…
magda
Magda: il cadenzare di Pat è fantatstico!