Non vinceranno mai
Oramai è una barzelletta. Ogni anno, il giorno dell’assegnazione del Nobel per la letteratura, accendo la radio e sento: "…favoriti Roth e DeLillo…". Scorro i titoli delle news in televisione e su internet: "…favoriti DeLillo e Roth…"
Sembra uno dei romanzi di un altro "mai premiato", Thomas Bernhard. Quasi sempre c’è un protagonista che deve iniziare a scrivere, che vuole farlo o che ha appena iniziato a farlo. Ma non finisce mai e spesso neanche inizia. Gli amabili accademici svedesi sono un pò così. Vorrebbero fortemente premiarli ma proprio non ce la fanno.
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Roth ha davanti Saul Bellow, già Nobel e scrittore americano di origini ebraiche. Non è da sottovalutare. De lillo sinceramente non saprei…
Un saluto
Fabrizio
Ma son passati tanti anni dal Nobel meritatissimo a Bellow! comunque sono riusciti a fare peggio con il Nobel a Obama.
il concetto di premo è ragionevolmente giustificabile?
se votassimo chi è stato più "bravo e bello" tra joyce e dostoevskij… beh a che pro?
un voto a roth o a de lillo ne aumenterebbe i meriti (o i finti meriti o i demeriti)?
esiste cmq una corrente di pensiero che ritiene la letteratura americana del "dal dopoguerra fino ad oggi" piuttosto ripetitiva e sopravvalutata.
personalmente i termini "sopravvalutato" e "sottovalutato" li trovo privi di attendibilità. anche perché non si capisce mai quale sia l’ambito. il mercato? l’opinione comune? la critica? boh…
I premi quasi mai aumentano i meriti (consiglio la lettura de "I miei premi" di Bernhard, appena uscito) però è alquanto buffo che tutti gli anni questi autori vengano citati tra i "probabili" e poi niente.
Non sono d’accordo con quella corrente. Per me DeLillo sarebbe un grandissimo anche se non avesse scritto altro dopo Rumore bianco…