Fattore K
Un materiale misterioso per una racchetta prodigiosa. La nuova Wilson KSix one tour 90, con cui Roger Federer ha dominato in modo imbarazzante gli ultimi Austrialian Open, è costruita con un nuovo materiale chiamato Karophite Black. Il mistero circonda questo nuovo ritrovato. Alla Wilson guardie armate sorvegliano giorno e notte gli stabilimenti dove questa sorta di Excalibur con le corde, viene costruita. Neanche il divino Roger può accedervi. Le sue racchette vengono affidate a sconosciuti corrieri definiti dalla stampa americana "K-express". Soltanto loro possono trasportare i telai del Divino fino alla frontiera svizzera dove, attraverso un treno sotterraneo, vegono depositate nelle mani dell’incordatore ufficiale che lavora nel caveau della villa del fenomeno svizzero. Takemitsu Stifter, un giapponese naturalizzato austriaco, possiede l’altro segreto riguardante l’attrezzo di Federer. Le corde. Un ibrido composito. Corde orizzontali in Luxilon e Adalbertite, materiale di cui soltanto la Nasa conosce la provenienza. Verticali in budello di bue delle rive del Gange. Il mistero avvolge il tipo di essiccamento del budello. Diverse leggende parlano di laboratori camuffati all’interno di alcuni bordelli di Calcutta, dove i preziosi filamenti vengono essiccati con fumi prodotti da ceneri umane. Soltanto Takemitsu, venutone a conoscenza durante la guerra indo-giapponese, è al corrente della miscela esatta. La Karophite, materiale oscuro, di eccezionale durezza e sensibilità assoluta, ha permesso di allargare il cuore della racchetta rendendola ideale anche sui colpi in allungo e in recupero. Quello che servirà al Divino per assaltare il Roland Garros e continuare a restare in corsa per il Grande Slam…
Corde in budello essiccate con fumi prodotti da ceneri umane. Demoniaco.
Vorrei possederne una…
L.
Sono introvabili…
Un misto tra il miglior James Bond e Blade Runner….