Ciao.
Giracchio sul tuo blog un paio di volte nelle ultime, diciamo 24 ore. E mi imbatto tutte e due le volte,
in un post in cui si parla delle “famose” versioni di Gould del ’55 e del ’81 delle Variazioni Gouldberg.
(http://estinzione.splinder.com/post/6748466). Buffa coincidenza no?
Chiaramente non ho minimamente idea di cosa siano le Variazioni Gouldberg.
Sono ad un bivio: o studio un po’ di musica e tennis o cambio blog. Qui il peso della mia ingnoranza inizia ad essere insostenibile.
Cito da ‘Wikipedia’: “Le Variazioni Goldberg (BWV 988), scritte da Johann Sebastian Bach tra il 1741 e il 1745 e pubblicate a Norimberga dall’editore Balthasar Schmid, sono state composte appositamente per Johann Gottlieb Goldberg, a quel tempo a servizio come maestro di cappella presso il conte von Brühl a Dresda.
Composte da un’Aria, 30 Variazioni e un reprise, Aria da capo, originariamente scritte per il clavicembalo, le Variazioni Goldberg rappresentano un’opera molto complessa per la presenza di un basso continuo, di un vero e proprio canone, ma anche di una varietà di salti tonali, situazioni ritmiche e virtuosismi tecnici.”
Quando si parla di quelle del ’55 e di quelle dell’81 ci si riferisce alle due esecuizioni registrate da Glenn Gould (quella di esordio e l’ultima della sua vita). La particolarità di queste due esecuizioni è che, pur eseguite dallo stesso interprete, differiscono tra loro in maniera radicale. La prima è molto accelerata e fa del ‘rubato’ – cioè quella tecnica di accelerazione pianistica che non rispetta esattamente il valore della nota nella sua esecuzione – la prima, dicevo, fa del rubato e dell’accelerazione ilo suo tratto caratteristico, mentre la seconda di lata in maniera impressionante i temi – quasi li raddoppia. La seconda interpretazione è diventata una ‘caso’ che supera l’ambito musicale, creando, in qualche maniera, il ‘personaggio’ Gould.
Grande Emilio…! meglio di così..
L: nel post che citi tu le chiamavo variazioni Guoldberg storpiandone il nome, come facevano i critici musicali ai tempi delle esecuzioni di Glenn Gould….
and
Caro/a L, non cambiare blog… qui c’è aria buona…
quanto al tennis: 500 anni di tennis di Gianni Clerici, recentemente ristampato, e saprai tutto…;)
and
Ciao.
Giracchio sul tuo blog un paio di volte nelle ultime, diciamo 24 ore. E mi imbatto tutte e due le volte,
in un post in cui si parla delle “famose” versioni di Gould del ’55 e del ’81 delle Variazioni Gouldberg.
(http://estinzione.splinder.com/post/6748466). Buffa coincidenza no?
Chiaramente non ho minimamente idea di cosa siano le Variazioni Gouldberg.
Sono ad un bivio: o studio un po’ di musica e tennis o cambio blog. Qui il peso della mia ingnoranza inizia ad essere insostenibile.
L.
Cito da ‘Wikipedia’: “Le Variazioni Goldberg (BWV 988), scritte da Johann Sebastian Bach tra il 1741 e il 1745 e pubblicate a Norimberga dall’editore Balthasar Schmid, sono state composte appositamente per Johann Gottlieb Goldberg, a quel tempo a servizio come maestro di cappella presso il conte von Brühl a Dresda.
Composte da un’Aria, 30 Variazioni e un reprise, Aria da capo, originariamente scritte per il clavicembalo, le Variazioni Goldberg rappresentano un’opera molto complessa per la presenza di un basso continuo, di un vero e proprio canone, ma anche di una varietà di salti tonali, situazioni ritmiche e virtuosismi tecnici.”
Quando si parla di quelle del ’55 e di quelle dell’81 ci si riferisce alle due esecuizioni registrate da Glenn Gould (quella di esordio e l’ultima della sua vita). La particolarità di queste due esecuizioni è che, pur eseguite dallo stesso interprete, differiscono tra loro in maniera radicale. La prima è molto accelerata e fa del ‘rubato’ – cioè quella tecnica di accelerazione pianistica che non rispetta esattamente il valore della nota nella sua esecuzione – la prima, dicevo, fa del rubato e dell’accelerazione ilo suo tratto caratteristico, mentre la seconda di lata in maniera impressionante i temi – quasi li raddoppia. La seconda interpretazione è diventata una ‘caso’ che supera l’ambito musicale, creando, in qualche maniera, il ‘personaggio’ Gould.
Giusto Andrea? 😉
ho dimenticato di firmarmi…
Emilio/millepiani
Grande Emilio…! meglio di così..
L: nel post che citi tu le chiamavo variazioni Guoldberg storpiandone il nome, come facevano i critici musicali ai tempi delle esecuzioni di Glenn Gould….
and
Caro/a L, non cambiare blog… qui c’è aria buona…
quanto al tennis: 500 anni di tennis di Gianni Clerici, recentemente ristampato, e saprai tutto…;)
and
Grazie Emilio. Sei stato prezioso. And, ci provo, continuo a frequentare Estinzione. Anche perché, visto l’erroraccio (Gouldberg anziché Goldberg), ho creduto che mi avresti cacciato dal blog, ed invece sei stato benevolo. Prometto che mi impegnerò: per cominciare, stamattina ho ascoltato tutta (e dico tutta) la presentazione di un valzer di Strauss al Terzo anello. Il valzer, beh, quello no. Non ce l’ho fatta… 😉
L.
Glen Gould era uno dei personaggi del magistrale romanzo di Bernhard, “Il soccombente”. Lo hai letto?
Nicolò
L: Io non caccio mai nessuno, figurati…;) a proposito di aria buona, ottimo consiglio da parte di Nicolò…;) libro clamoroso…
Che librone, “Il soccombente”. Librone anche se è piccino. Ti colpisce peggio che una legnata in testa.
Davide:alla grande…! Il buon Thomas menava legnate e “colpi d’ascia”…!